La cappella della Beata Vergine della Neve fu anche chiamata della Madonna grande o della Beata Vergine parrocchiale in memoria della primitiva basilica di Santa Maria del Dompno, da cui proviene la statua quattrocentesca in terracotta dipinta. Nel 1863 vennero aggiunte le statue laterali di san Gioacchino e sant’Anna, opera
All’interno del transetto di sinistra è inserita la monumentale Tribuna Reale, fatta erigere nel 1583 da Carlo Emanuele I. Nel 1777 fu ampliata su disegno dell’architetto regio Francesco Martinez, nipote di Filippo Juvarra. Nel corso degli anni si affacciarono ad essa, circondati dalla corte, i re di Piemonte e Sardegna
L’altare nel 1652 fu dedicato a san Luca, patrono degli artisti, con il patrocinio della “Università dei pittori, scultori e architetti di Torino”. Nell’Ottocento prese l’aspetto odierno e nel 1920 venne posizionata la grande tela, dipinta dal pittore Luigi Guglielmino, che rappresenta san Luca e san Giuseppe Cottolengo.
Di particolare pregio è la tavola raffigurante la Resurrezione di Gesù, dipinta nel 1574 da Giacomo Rossignolo, pittore di corte del duca Emanuele Filiberto di Savoia.
La grande tela raffigura la Beata Vergine con il Bambino in gloria e i santi Ippolito e Cassiano. È un capolavoro seicentesco del pittore Bartolomeo Caravoglia.
La cappella è tutt’oggi patrocinata dalla Corporazione dei maniscalchi e degli orefici. Presentava anticamente una tela di Bartolomeo Caravoglia, gravemente danneggiata nel corso di un bombardamento nel 1943. Oggi è ornata da una tela seicentesca raffigurante sant’Eligio. Ai lati sono visibili due ovali settecenteschi che rappresentano santa Barbara e san
La pala, dipinta nel 1860 da Rodolfo Morgari, raffigura la Vergine Maria con il Bambino e, in basso, sant’Antonio Abate e san Massimo, primo vescovo di Torino. L’altare conserva le spoglie del beato Pier Giorgio Frassati, che morì a 24 anni nel 1925. Nella sua breve vita fu uno straordinario
L’altare fu realizzato nel 1663. Degli stessi anni è la tela centrale, dipinta da Charles Dauphin e raffigurante la Comunione di sant’Onorato, patrono dei panificatori. Nel dipinto il santo vescovo di Amiens è raffigurato all’altare nell’atto di ricevere la comunione eucaristica da Cristo stesso.
Attorno al portale d’ingresso sono visibili alcune sculture rinascimentali: a destra il mausoleo quattrocentesco della contessa Giovanna d’Orlier; a sinistra i resti del sepolcro della famiglia Romagnano, dove sono raffigurati il vescovo Amedeo e suo padre, il conte Antonio. Vi è poi il dipinto di Antonio Parentani raffigurante Gloria di
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